Dormire tra gli alberi, vivere la natura
Appena fuori Firenze, immersa nel verde, la casaSULL’ALBERO è più di un semplice soggiorno: è un’esperienza che rallenta il tempo, un nido di pace in cui riscoprire il silenzio, la luce che filtra tra le fronde, il respiro della terra.
Un rifugio essenziale, dove ogni dettaglio racconta una storia e ogni oggetto ha viaggiato prima di trovare il suo posto tra questi rami.
Un giorno ti sveglierai e vedrai una bella giornata. Ci sarà il sole, e tutto sarà nuovo, cambiato, limpido. Quello che prima ti sembrava impossibile diventerà semplice, normale. Non ci credi? Io sono sicuro. Guarda, Natalia, il cielo! È una meraviglia! (Fedor Dostoevskij , Le notti bianche)
Un rifugio da scoprire
Sospesa tra cielo e terra la casa sull’albero è un ‘stanza vuota’ essenziale ed intima, come la pagina bianca di un libro che ognuno scrive con la sua propria storia.
È un luogo di racconti e di ascolti.
- La camera ha una grande lavagna su cui lasciare parole destinate a girare il mondo.
- La piccola cucina è per prendersi cura e rallentare.
- La terrazza è un giardino, dove il giorno si perde nella vegetazione e la sera si illumina di stelle.
Nei mesi freddi, le pareti vetrate catturano il tepore del sole lasciando alla stufa il compito di riscaldare la stanza dopo il tramonto.
Quando arriva l’estate, le grandi aperture catturano la brezza e raffrescano l’aria mentre i teli bianchi proteggono l’ombra limitando al minimo il bisogno di far circolare l’aria condizionata.
Complice la passione di famiglia per gli oggetti antichi a cui dare una nuova vita, ogni ambiente è stato decorato con opere di riuso provenienti da altrettanti viaggi di ricerca.
Così la scala in ferro proveniente dal mercato Marchè aux puces di Parigi è stata completata con una ringhiera di tubi idraulici, il pavimento è fatto con le assi di vecchi ponteggi edili, la base del letto sono invece scatole di abete patinato originariamente utilizzate in una farmacia svizzera insieme alle lampade esterne che erano nate come vasi di fiori in ferro.
“Ma se d’improvviso una sera ci guardassimo negli occhi avremmo fatto un buon uso, un uso semplice e profondo di noi e del mondo.” (Franco Arminio, Cedi la strada agli alberi)
Esplora la casa sull’albero
La nostra storia
Radici profonde, rami che si allungano nel tempo
Era l’inizio degli anni ’80 quando la mia famiglia decise di trasferirsi in una proprietà a pochi minuti dal centro storico di Firenze chiamata Poggio Secco, sulla collina di fronte all’antica Certosa dell’Ema. Il piccolo ‘borgo’ era composto da una casa colonica e da varie strutture in pietra circondate da distese di olivi, con una grande aia in cotto pensata come una piazza di paese.
Una famiglia allargata
Anno dopo anno i miei genitori Riccardo e Daniela, che partendo dall’amore per la ceramica, avevano creato un’attività di decorazione d’interni legata alla più alta tradizione dell’artigianalità fiorentina, iniziano a restaurare e a reinterpretare le multiformi costruzioni insieme ai loro orti, prati e frutteti. E fu così che piano piano il ‘Poggio’ prese vita insieme ad una comunità composta da parenti, amici e ospiti provenienti da tutte le parti del mondo. Da quegli anni imparai a guardare alla mia casa come ad un piccolo microcosmo, di abitanti e di viandanti, tutti in qualche modo appartenenti alla nostra, di fatto diventata, una famiglia allargata.
Il sogno di ogni bambino
Agli inizi del nuovo millennio e alle porte dei miei quaranta anni, di nuovo loro, Riccardo e Daniela, decisero di costruire per me e mio fratello Francesco il sogno di ogni bambino: una casetta sull’albero. Intorno ai pini silvestri e sospesa sopra l’uliveta, iniziarono ad immaginare una stanza tra gli alberi quasi ad indicarci che a volte è importante cambiare il punto di vista per comprendere la complessità del mondo.
Oggi
Oggi Poggio Secco è ancora la nostra casa e quella di tutte le persone che nel tempo sono diventati nostri compagni di viaggio e che con noi hanno condiviso la vita di tutti i giorni. E mai come qui, nel piccolo borgo, sperimento ogni giorno l’insegnamento di Alex Zanotelli: «Noi siamo le persone che incontriamo».
Le altre case di Casa Barthel
casaBARTHEL:
un borgo fatto di storie
Quella sull’albero è una delle anime di CASABarthel: un luogo nato per accogliere cittadini e viandanti. I primi l’hanno scelta come dimora, gli altri come rifugio. Insieme calpestiamo questa terra condividendo la vita di tutti i giorni.
Intorno alla casa sull’albero ci sono altre dimore, ognuna con il proprio carattere:
- La prende il nome dalla collezione di maioliche antiche;
- la espone un manuale contadino degli anni trenta;
- la declama i posters dell’artista americano, Amos Kennedy;
- la ha una rara collezione di poster cinematografici;
- la , ospita uno studio di stampa tipografica a caratteri mobili;
- la si fonde con il giardino attraverso le sue grandi vetrate.
“’Le persone si incontrano per rinascere. Nascere non basta mai a nessuno.” (Franco Arminio)
Un luogo da abitare,
un luogo da vivere
Vivere la casaSULL’ALBERO non è solo una questione di spazi, ma di sensazioni.
Ci si sveglia con la luce che filtra tra i rami, si fa colazione immersi nel verde, si passa la giornata tra il giardino e la piscina, si cammina tra gli ulivi, si leggono storie scritte da chi è passato prima.
E per chi vuole sporcarsi le mani d’inchiostro, il laboratorio di stampa tipografica di Elena è lì, aperto a chi vuole imparare a comporre parole con caratteri mobili, come un tempo.
“Oggi essere rivoluzionari significa togliere più che aggiungere, rallentare più che accelerare, significa dare valore al silenzio, alla luce, alla fragilità, alla dolcezza.”
— Franco Arminio, Cedi la strada agli alberi
Vieni a vivere la nostra casa sull’albero
Ti aspettiamo tra gli ulivi, tra storie di ieri e gli incontri di domani.
Un luogo, mille storie
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